Riprogrammazione posturale e equilibrio rotazionale 









I trattamenti di riprogrammazione posturale avvengono soprattutto attraverso dei micro-relè che stimolano le zone specifiche del piede. Tali neurostimolatori agiscono sui barocettori della pianta del piede e, come assicurano tutti i lavori di base su questi recettori, si tratta di stimolazioni esterocettive. Non possiamo sapere con certezza invece, se questi stimolatori agiscono direttamente sugli endocettori della propriocettività del piede, come gli organi tendinei di Golgi, o sui fusi neuromuscolari che sono decisamente più profondi.

I meccanocettori della pianta del piede hanno variazioni di pressione dell'ordine di 300 milligrammi di pressione, e sono attivati da una deformazione minima della pelle, a partire da 5 micron., permettendo una discriminazione tattile del suolo molto bassa al livello dell'avampiede e delle dita, dell'ordine di 2,4 millimetri. Infromano la scatola nera del SPF verosimilmente attraverso un lungo circuito riflesso. La loro stimolazione migliora l'equilibrio e la loro inibizione al contrario lo perturba.

I micro-relè che noi mettiamo sotto la suola plantare per stimolare questi meccanocettori, devono essere di uno spessore minimo compreso fra 3 e 7 millimetri. Grazie a questi micro-relè piazzati sotto alcune zone della pianta del piede, si modifica l'informazione percepita dal sistema posturale, così facciamo una nuova taratura che dà l'informazione che esiste uno squilibrio e provocando così una reazione riflessa, immediata, che ristabilisce un equilibrio posturale, mandando un output alle catene muscolari. Così facendo si crea una rotazione corretta delle articolazioni degli arti inferiori e della colonna vertebrale.

Le solette EKOVEL STEP CORRECT permettono una neuro-rieducazione a dinamica progressiva e permette una prognosi valida della rapidità e dell'efficacia in relazione al suo algoritmo terapeutico. Non è difficile trovare un paziente in iper correzione dopo 4-5 mesi della messa a punto delle solette EKOVEL. L'ortopedico, il fisiatra, o il neurologo deve quindi controllare con attenzione il paziente per la prima verifica dopo 2 mesi e per la seconda dopo 9 mesi.