Dott. S. Peluso - Trento

La statica umana in sintesi ci costringe a "ragionare dal basso verso l'alto" mediante informazioni che nascono a partire dalla posizione e pressione del piede al suolo.

Solo nella possibilità di una giusta e sufficiente funzionalità senso-motoria il piede gioca un ruolo positivo importante nell'imprinting cioè quel periodo limitato agli inizi dell'esistenza nel quale l'uomo e gli altri animali sarebbero sensibili allo instaurarsi di comportamenti e situazioni affettive irripetibili una volta superato il periodo stesso dello imprinting.

La fisiologia del piede è dunque fisiologia di informazione; la sua patologia sarà patologia di informazione; la sua educazione e correzione sarà finalizzata alla eliminazione di ogni possibile interferenza e al ripristino delle strutture non attivate o alterate destinate alla informazione.

Non sempre infatti la correzione passiva morfo-strutturale porta con se un recupero funzionale senso-motorio.

Si deve adottare particolare attenzione alla iperreflessia specialmente in fase di sviluppo della colonna vertebrale infantile viste le sue doti di eccessiva vivacità dei riflessi, specie a livello tendineo. Può infatti conseguire una ipersensibilità dei centri spinali (ipereccitabilità sensitiva, emotiva, farmacologica, ecc.) o ad anomalie del fisiologico tono inibitorio dei centri cerebrali su quelli spinali (lesioni corticali o delle vie nervose piramidali).


Metodo e finalità del trattamento propriocettivo a dinamica progressiva


Alla luce di queste conoscenze il trattamento dei piedi e della sindrome pronatoria infantile, rientra nel tentativo terapeutico neurofunzionale di attivare o recuperare uno schema corporeo attraverso l'educazione e correzione del piede stesso.

Il programma neurology concept da me applicato, con le dovute correzioni e aggiunte al protocollo in rapporto ad altre affezioni del piede, può essere usato come coadiuvante nelle terapie delle alterazioni e ritardi psicomotori.

Il trattamento con un programma articolato in diversi mesi deve sollecitare non solo il piede, ma tutto l'arto inferiore (coxa pedis) tendendo a cambiare equilibrio rotazionale con le variazioni del retropiede in appoggio l'assetto statico-dinamico del bambino.